Ingoing

Visioni contemporanee

Visioni contemporanee ha presentato opere video di artisti di statura internazionale quali Balázs Beöthy (Ungheria); Catalin Burcea (Romania); Tania Ostojic (Serbia); Ulrike Solbrig (Germania); Can Sungu (Turchia) e Zoran Todorovic (Serbia). Le mostre personali hanno messo in rapporto le opere esposte con la collezione della Galleria d’Arte contemporanea di Palazzo Pianetti – Pinacoteca Civica.

L’iniziativa è stata svolta in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Jesi e con il contributo economico dell’amministrazione comunale.
Nel 2021 l’amministrazione ha fatto mancare il proprio contributo alla terza edizione della rassegna, decretandone la fine.

Iniziative

Can Sungu

Nei primi anni ottanta, in Germania i videoregistratori divennero d’uso assai comune. Le difficoltà con la lingua tedesca, e il fatto che la programmazione televisiva tedesca ignorava completamente l’audience turca, spinse numerosi immigrati turchi a noleggiare videocassette.

Ulrike Solbrig

Il ruolo degli spettatori e la loro possibilità di coinvolgimento empatico con un determinato soggetto è al centro dell’opera Deposition, che cerca una attualizzazione interattiva della Deposizione nel sepolcro di Lorenzo Lotto (1509).

Tanja Ostojic

La Biennale di Venezia è un fenomeno globale, assieme attrazione turistica, festa finanziaria del mondo dell’arte, ritrovo intellettuale. I´ll Be Your Angel (2001), mostra l’artista accompagnare il Direttore della Biennale Harald Szeemann nei giorni di inaugurazione della 49a edizione, interpretando il ruolo della sua escort – il suo Angelo.

Catalin Burcea

L’Europa affronta attualmente il fenomeno di una massiccia immigrazione, come è noto. Il territorio della Romania è teoricamente “protetto” dalle acque del Danubio a Sud, del Mar Nero a Est.

Balázs Beöthy

Balazs Beothy propone installazioni in cui la disposizione spaziale gioca un ruolo importante, offrendo al fruitore un ambiente immersivo, e spingendolo ad una percezione attiva.

Zoran Todorovic

Zoran Todorovic è un artista che non ha timore di urtare i sensi dello spettatore, spingendosi talvolta oltre i confini di ciò che è comunemente accettato. Alle sue performance biopolitiche, che l’hanno portato a far tessere tappeti interamente composti di capelli umani, o assaggiare una birra ottenuta dall’urina di rifugiati politici, ha accostato alcuni lavori video di particolare intensità.